Sensuali eresie

Spazi d’accoglimento, spazi predisposti all’avvento, spazi nessunali del presentimento nei quali si scrivono suoni-evento irriducibili al linguaggio costituito. Babele della spoliazione.

Impreviste tessiture, segreto intrecciarsi e corrispondersi. Polifonie dell’ascolto. Impure armonie che si realizzano nell’attualità della libera consonanza sensibile.

Negli interstizi sopravvivono deietti i respiri, i r-umori, la grezza poesia dei suoni, Suoni della diaspora, esiliati dalla logica sistemico-funzionale della musica.

Scarto delle prescrizioni, la sensualità dei suoni sopravanza i contorni imposti dal testo. Fremiti del corpo, della lingua, estatiche eresie.

Gli strati e le pieghe flettono la linearità del tempo in una follia ritmica eccentrica e senza metro. Il ritmo diventa/è misterico respiro della carne.

Tabule di scritture sonore, di fioriture senza testo. Tabule elettroniche e carnali, irripetibili coaguli di voci impure, quadri-teatro di un attimo.

Marco Ariano, sensuali eresie, libretto CD, 2003